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   Paolo Rebozzi - Pianificatore - Sviluppo sostenibile urbano-rurale, strategie sostenibilità

 

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Academic Background:

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- BA Scienze sociali (Economia) - diploma in psicologia (Sociale) - San Diego State University
- Post-Graduate courses (non credit) Sviluppo sostenibile (gestione innovazione e creatività, aspetti socioeconomici, gestione ecologica, approcci e indicatori) - Imperial College London
- MA Studi Asia Pacifico - Sviluppo Economico-politico e sostenibile - University of Leeds
- MSc Immobiliare (sviluppo e disegno sostenibile) e Pianificazione (urbana) - Heriot Watt University
 
Certificati professionali e accademici:
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- Corporate Sustainability Management certification (NYFI)
- Green Globe auditor certification (Green Globe 2011-2012)
- ISO 14001 auditor certification
- Hotel real estate investment and asset management certificate (Cornell University)
- Strategic Hospitality, sport and leisure management - advanced certificate (LSBF)
- Construction project manager certification (RICS)
- Facility Management certification (IFMA)
- Ethics in construction (CIOB)
- UNIDO Eco-industrial park training certification (UNIDO)
- Managing Innovation (UNIDO)
- Sustainable Cities (UN-SDG academy)
- GSTC Sustainable hospitality
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La nostra visione della sostenibilità

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Per le comunità

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Il termine qualità di vita è molto soggettivo, legato a fattori culturali psicologici-evolutivi; lo sviluppo di un progetto urbano dovrebbe tenere in considerazione/analizzare, oltre l'aspetto economico, sociale e ambientale, pure l'aspetto culturale di una regione, area o comunità per lo sviluppo sostenibile di un progetto. La raccolta dati e la partecipazione pubblica diventano in quel caso molto importanti.

L'arte sta pure nel sapere quali dati raccogliere e quali approcci partecipativi e psicologici utilizzare per interpretare correttamente i veri bisogni degli utenti, come pure quali indicatori di qualità di vita sviluppare e applicare per valutare la sostenibilità di un progetto urbano.

Le infrastrutture che vengono create, non solo sono la rappresentazione delle esigenze dei cittadini stessi, ma contribuiscono a modificare e ottimizzare la percezione e il comportamento di quest'ultimi sviluppando un'ambiente urbano dinamico, creativo - un ambiente "vivo" dove ogni elemento si influenza, rafforza e migliora a vicenda.

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Per le aziende

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La dimensione psicologica culturale non dovrebbe essere unicamente applicata ai sviluppi urbani/rurali, ma pure allo lo sviluppo della perfomance aziendale o di un team di progetto. Vi sono direttori/managers che hanno l'innata capacità di creare l'ambiente aziendale ideale, far si che la creatività e l'innovazione trovino spazio, che l'efficienza e la performance raggiungano l'apice, e che i progetti terminino in successi. Questo ha a che fare con la capacità di creare una cultura aziendale che tiene in considerazione aspetti "psico-comportamentali", che hanno come obbiettivo di creare un ambiente lavorativo sano, sicuro, stimolante e inclusivo, offrire una formazione orientata verso la creatività e innovazione, di sviluppare un sistema dove le informazioni, dati, indicatori hanno lo scopo di mostrare in modo trasparente l'andamento aziendale e il suo miglioramento continuo.

Come risultato si crea ambiente lavorativo di "qualità" che dovrebbe aiutare a ridurre costi, rischi, errori, oltre ad aumentare la lealtà dei collaboratori e la loro voglia di dare il meglio per il successo aziendale.

La cultura (set di idee, comportamenti, e regole) è quella che determina il successo aziendale, la sua capacità di adattamento, e di dare il meglio con meno risorse possibili - un'azienda di valore, non solo in termini finanziari ma pure sociali.

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